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Balbuziente? Cosa fare quando devi parlare in pubblico

08/01/2020 | Balbuzie | 0 commenti

Balbuziente parlare in pubblico

Consigli pratici per i balbuziente che devono parlare in pubblico

Per un balbuziente il vero momento del terrore è quando deve parlare in pubblico. Purtroppo questo accade troppo spesso e troppo presto, soprattutto secondo i diretti interessati.

Già alle elementari si presenta la necessità di leggere in classe, di essere esortati dalla maestra ad esprimere a tutta la classe le proprie osservazioni su un determinato brano, di fare recite scolastiche…

Solitamente questi eventi costituiscono dei veri e propri traumi per i piccoli balbuzienti. Sono proprio questi eventi che vanno a costituire i famosi “feedback” negativi che andranno a formare l’ossatura fondamentale delle insicurezze del balbuziente adulto.

Crescendo, dunque, il terrore del discorso pubblico aumenta. Alle scuole medie è un vero dramma dover leggere in classe, o fare interrogazioni. All’Università è ancor più difficile affrontare esami, interrogazioni e quant’altro.

Se poi da adulti si lavora in un ambito professionale che richiede alcuni interventi pubblici, il terrore si ripresenta tronfio più che mai.

Ma perché il balbuziente va incontro a questa vera e propria fobia? Sapendo di avere un problema di disfluenza, esaspera nella sua mente il suo difetto, lo trova insopportabile ed ingiusto.

In realtà la sua balbuzie può anche essere leggera, ma la percezione che egli ha della sua problematica è esagerata, drammatica e fosca. Questa percezione porta alla sfiducia in sé stessi, e a proiettare sugli altri il proprio giudizio su sé stessi.

Il balbuziente si convince che gli altri abbiano la stessa percezione che egli ha del suo problema. Questo porta il soggetto ad essere teso, ansioso e terrorizzato prima del discorso pubblico.

Ovviamente tutta questa ansia influisce sulla balbuzie e la rende più forte: gli inceppi, i blocchi, gli spasmi, gli allungamenti… diventano più frequenti, più lunghi, più evidenti.

Se hai paura di balbettare, balbetterai molto di più.

Come uscire da questo circolo vizioso?

Ci sono diverse strade che si possono percorrere, e in questo articolo vogliamo presentarvene una molto pratica e davvero efficace.

Diversi elementi condizionano la mente di un oratore durante un discorso in pubblico, soprattutto quando questo è un oratore balbuziente:

  • i messaggi esterni, ovvero quei messaggi visivi e/o uditivi che riceviamo dal pubblico.
  • i messaggi interni, ovvero i pensieri che iniziano ad affollare la nostra testa mentre pronunciamo il discorso.

E poi c’è lo scontro tra due forze, che avviene sempre nella mente del balbuziente, tra la voglia di andare avanti ad esporre e il desiderio di mollare tutto e scappare.

Per prima cosa bisogna prendere atto che non possiamo controllare i messaggi esterni. Molto probabilmente il balbuziente tenderà a vedere nel pubblico tutta una serie di segnali che lo mortificano: sorrisini, disinteresse verso il proprio discorso, colpi di gomito tra astanti…

Il balbuziente, come precedentemente detto, tenderà ad interpretare tutto questo come imbarazzo generale per la sua balbuzie. Molto probabilmente è solo una creazione mentale dell’oratore.

Possono essere mille i motivi perché due compagni, o due colleghi, sorridono e non prestano la dovuta attenzione. Detto questo, è bene specificare che quello che interessa al balbuziente è mettersi in testa che questi messaggi che arrivano dal pubblico non li può controllare.

Quindi è bene evitarli! Visto che la tendenza sarà quella di male interpretarli, evitiamoli! Non guardate il pubblico direttamente, puntate lo sguardo qualche centimetro sopra le loro teste. Non focalizzate il vostro sguardo su qualche particolare spettatore.

I messaggi interni invece sono sotto il vostro controllo. Sappiateli usare al meglio! Eliminate i pensieri negativi e sostituitili con pensieri positivi.

  • Considerate che durante il discorso, il peggior sabotatore è dentro di voi! Eliminate tutte quelle vocine interiori che vi riempiono di sciocchezze: “non sto dicendo nulla di interessante”, “la mia balbuzie fa ridere”, “sono grasso e mal vestito”, “tutti si stanno accorgendo che ho paura” …

Eliminate questi pensieri e concentratevi sul discorso, sul contenuto del vostro discorso. Date spessore ai contenuti di quello che volete comunicare, dimenticate la forma.

  • Mantieni un ritmo non troppo veloce, e dedica tutto il tempo che ti serve ad ogni parola. Ad ogni lettera! Ricordati che le pause in un discorso non sono un problema, spesso arricchiscono.

Gli errori ci saranno ed è giusto che ci siano. Anche i “normofluenti” fanno decine di errori in un discorso pubblico: parole mal pronunciate, inceppamenti, decine di pause riempite da “ehm” poco gradevoli… è normale! Gli errori fanno parte del discorso. Se ben gestiti possono diventare un vero e proprio stile.

  • Concentrati sul tuo discorso e pensa a respirare. Null’altro. Le tensioni si scioglieranno in breve tempo, e questo porterà la tua fluenza ad essere più sciolta, più sicura.

Durante la lotta che avviene dentro di te, tra lo scappare e il continuare il discorso, non c’è partita: il discorso deve andare avanti. “La fuga non è una opzione possibile, non oggi!”, questo deve essere il pensiero. Non c’è nulla che non puoi affrontare.

Se ti vuoi preparare nei giorni precedenti al tuo discorso, aiutati leggendo libri a voce alta. Magari potresti provare a formare un piccolo pubblico di amici a cui rivolgerti e provare il discorso.

Tieni sempre a mente però che l’ottanta per cento della tua paura non è reale. Non si basa su fatti oggettivi. E’ paura di qualcosa che non sta succedendo ma che temi possa succedere.

Limitati a pensare positivo, ad eliminare i pensieri negativi, a fare esercizi di respirazione, a concentrarti sui contenuti del tuo discorso e a mantenerti calmo.

Il tuo discorso in pubblico, sarà un successo!

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