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Balbuzie: smettila di chiamarli errori

09/01/2020 | Balbuzie | 0 commenti

Dallo “sbaglio” all’esperienza: c’è sempre da imparare

“Se mi fossi laureato oggi non farei un lavoro che non mi piace”
“Lasciando lui perso il grande amore delle mia vita, sono una stupida”
“Come ho fatto a fidarmi di loro? Sono un ingenuo non ne combino una giusta!”

Probabilmente sarà capitato anche a te di dirti “se non avessi fatto certi errori, la mia vita sarebbe migliore”.

Questo modo di pensare oltre a farti sentire “sbagliato” provoca di conseguenza uno stato di disagio e frustrazione. Ma sei veramente sicuro che avresti potuto agire diversamente?
Uno dei presupposti della programmazione neuro linguistica afferma che le persone fanno SEMPRE LA SCELTA MIGLIORE A LORO DISPOSIZIONE E CHE C’È SEMPRE UN INTENZIONE POSITIVA IN CHI LA FA.

Questo concetto serve a farti capire che, di qualsiasi cosa o scelta si tratti, ciò che hai fatto in passato è la cosa migliore che potessi fare e non sarebbe potuto essere altrimenti, non avevi alternativa e va bene così! Quindi partendo da queste basi che senso ha chiamarli errori? Sarebbe più opportuno chiamarle esperienze.

Ma perché è importante sapere questo?

Vediamolo insieme nel dettaglio non esistono fallimenti ma solo risultati, spesso si tende a giudicare i fatti passati della vita con il metro di giudizio presente e cioè con la mentalità di adesso: ma la mentalità di adesso te la sei costruita proprio grazie agli “errori” (o meglio esperienze) del passato. Ciò che devi sapere è che noi non agiamo direttamente sul mondo ma proiettiamo le nostre mappe (esperienze) sull territorio (il mondo).

Quindi ogni presunto errore ti è servito per impare un qualcosa e per crescere! Anzichè dire “Ho sbagliato, non doveva andare così” inizia a dirti “Evviva! Ho imparato una cosa nuova”.

Questa presa di consapevolezza ti serve per diverse ragioni:

La prima è per stare bene con te stesso e non sentirti sbagliato: non fa nulla se qualcosa non è andata come avevi previsto, hai comunque imparato qualcosa e sei cresciuto!

La seconda è per ribaltare la prospettiva: “Se ho “sbagliato” qualcosa significa che ho fatto espezienza e di connseguenza sono cresciuto. Cosa ho imparato di nuovo e come posso usarlo per il mio futuro?

La terza ti serve per stare nel presente con uno sguardo verso il futuro: non immagni neanche quanto tempo ed energie si perdono pensando agli avvenimenti del passato. Ciò che è stato è stato punto! Ringrazia te stesso per tutto ciò che hai fatto e ciò che hai imparato nel tempo: usa il tuo bagaglio di esperienze per goderti il presente con più serenità e consapevolezza, programmando il fututo con maggiori e migliori strumenti diversi da quelli che avevi ieri…

Da un certo punto di vista la vita è anche una sequenza di avvenimenti, più o meno controllabili ma tutti educativi. Quindi, in definitivita, usa le tue esperienze (tutte anche quelle che erroneamente reputi negative) per vivere la vita che più desideri con maggiore serenità e consapevolezza; è un potere nelle tue facoltà… Usalo!

“Cosa fai per prima cosa quando impari a nuotare? Fai degli errori, non è vero? E cosa accade? Fai altri errori, e quando tu hai fatto tutti gli errori che è possibile fare senza affogare e alcuni di loro anche più e più volte, cosa scopri? Che sai nuotare? Bene – la vita è la stessa cosa che imparare a nuotare! Non aver paura di fare degli errori, perché non c’è altro modo per imparare come si vive.”

Alfred Adler

Vinci la balbuzie con la PNL

L’ingegneria neuro-linguistica al servizio della parola

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