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Balbuzie: comportamenti da evitare e da tenere

08/01/2020 | Balbuzie | 0 commenti

balbuzie Errori da evitare

Quali sono i comportamenti da evitare quando ci si trova di fronte ad un balbuziente? Quali gli atteggiamenti da tenere presenti se si ha un figlio disfluente? Come approcciare un alunno afflitto da questo disturbo?

Sono molti gli articoli che affrontano questo tipo di tematica e ci permettiamo di segnalarvi questo sul come comportarsi con un figlio balbuziente.

Un balbuziente non è diverso da chi non balbetta. Questo è bene chiarirlo una volta per tutte. Infatti, capire il problema della balbuzie è il primo passo per rendersi davvero conto del balbuziente.

Il balbuziente non è un essere umano difettoso!

Aggiungiamo poi che il mito della fluenza normale, è solo un mito appunto. Esistono solo diversi tipi di disfluenze. Anche chi non balbetta ha modi di esporre e pronunce scorrette, che vanno a formare il suo stile personale.

C’è ad esempio chi ha l’abitudine di ripetere più volte le ultime parole della frase precedente, chi utilizza continuamente certi avverbi, altri ripetono ossessivamente una congiunzione, un insistente modo di intercalare, molti hanno una pronuncia contraddistinta da rotacismo…

Il concetto di fluenza perfetta è da considerarsi una chimera. Il linguaggio è vivo e personale, umano. Se teniamo per buono questo concetto possiamo approcciare il balbuziente già con un altro atteggiamento.

Non si crea più un dislivello con i “normofluenti” sopra e i balbuzienti, esseri difettosi, sotto. Cercare di capire i problemi di un balbuziente non è un atto di pietà per un essere umano inferiore.

Una volta che abbiamo ben compreso questo concetto, ci servirà ancora capire che il problema della balbuzie, come dovremmo sapere, è legato a delle difficoltà motorie unite a problematiche di tipo emotivo. Alcuni muscoli e parti del corpo non riescono a mettersi nella posizione adatta ad emettere un certo suono nei tempi previsti.

A sua volta questo inceppo, è fortemente influenzato dalla emotività del soggetto. Il balbuziente in piena tranquillità balbetterà poco o nulla, in condizione di stress o forte emotività faticherà ad esporre.

Torniamo adesso alle domande esposte all’inizio di questo articolo: Quali sono i comportamenti da evitare quando ci si trova di fronte ad un balbuziente? Quali gli atteggiamenti da tenere se si ha un figlio disfluente? Come approcciare un alunno afflitto da questo disturbo?

  • Non fare sconti! Lo studente con balbuzie deve essere trattato come tutti gli altri. Bisogna aspettarsi la stessa qualità e quantità di lavoro rispetto a chi non balbetta;
  • L’ascolto e il rispetto prima di tutto! Anche in classe bisogna educare tutti gli alunni a rispettare e ad ascoltare gli altri, rispettando spazi, turni e momenti. Così come a casa e in ogni dove.
  • Evitare di completare le parole del balbuziente! Mai e poi mai sarà un bene sostituirsi al balbuziente o parlare al suo posto. Minerà soltanto la sua personalità.
  • Lo sguardo deve confermare l’attenzione! Mantenere lo sguardo e non distoglierlo mentre il disfluente parla: è importante ciò che dice, e non come lo dice. Questo andrebbe ripetuto come un mantra ai genitori che stressano i figli balbuzienti instillando senso di competizione e frustrazioni varie.
  • Tieni sotto controllo le tue buone intenzioni! Non dire al figlio, all’alunno, all’amico, o al semplice conoscente afflitto da balbuzie: “rallenta”, “stai calmo” o “prendi fiato”. Sarebbe come sparargli addosso! Per l’emotività del balbuziente sentire frasi come quelle nel momento del blocco è terrificante.
  • Meglio distendere l’atmosfera! Cercate di ridurre lo stato di tensione e ansia in chi balbetta per allentare anche spasmi e contrazioni muscolari, che si accentuano con lo stress.
  • Terapia! E’ bene far iniziare ai propri figli, o suggerire in maniera molto delicata alle famiglie degli alunni, delle terapie volte ad aiutare il ragazzo. Sarà poi lo specialista a dare consigli a genitori e insegnanti sul come aiutare il ragazzo. Non tutti i ragazzi sono uguali ed è bene avere una “cura su misura”. Prima la terapia inizia e prima si raggiungeranno risultati!
  • Esempio! Come genitore, insegnante o amico di un balbuziente, sarà davvero molto utile adottare uno stile di comunicazione esemplare: sentirvi parlare in maniera sciolta, non affrettata, precisa e rotonda, aiuterà molto il ragazzo balbuziente.
  • Sminuire la forma e concentrarsi sul contenuto! Date importanza al contenuto del discorso del balbuziente, attraverso domande, osservazioni e quant’altro, invece di focalizzarvi sulle difficoltà di esposizione.
  • Confronto! Chiedete al balbuziente quali esigenze ha, senza per questo trattarlo come un “diverso”. Parlare della balbuzie non deve essere un tabù, soprattutto per il balbuziente!

In estrema sintesi per chi vuole approcciare un balbuziente in maniera corretta la parola d’ordine è soltanto una: rispetto. Bisogna capire il problema che il disfluente affronta e rispettarlo senza fargli sconti.

Trattarlo normalmente e aiutarlo ad affrontare le insicurezze derivanti da una comunicazione stentata e difficile. La vostra attenzione e il vostro rispetto saranno carburante per la sua autostima, e l’autostima a sua volta sarà un vero propulsore per la sua fluenza.

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