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10 cose da sapere sulla balbuzie

07/01/2020 | Balbuzie | 0 commenti

Balbuzie 10 cose da sapere

La balbuzie è un fenomeno che tutti noi conosciamo superficialmente, ma sono davvero pochi quelli che la ne sanno qualcosa.

Solo chi vive da vicino questo disturbo impara a conoscerne certe caratteristiche, curiosità e peculiarità.

In questo articolo vi proponiamo dieci cose che non tutti sanno sulla balbuzie e sulle disfluenze. Alcune di esse vi faranno senz’altro schizzare le sopracciglia dalla sorpresa. Siete pronti?

Ecco a voi 10 cose sulla balbuzie che solo in pochi sanno!

  1.  Partiamo dal concetto più semplice: cosa è la balbuzie? Perché un balbuziente non riesce a parlare in maniera fluente? Le origini della balbuzie sembrano essere di tipo genetico: ci sono diversi studi su questo punto. La balbuzie spesso associa problemi di tipo coordinativo tra i muscoli e gli apparati volti all’espressione verbale. Un inceppamento meccanico, si potrebbe dire. Su questo disagio motorio si innesta la problematica psicologica che spesso assume un ruolo fondamentale per la disfluenza. Non sono rari i casi di balbuzie esclusivamente presente solo in momenti di forte stress. La parte psicologica è dunque, in molti casi, la causa principale della mancanza di coordinazione meccanico-verbale.
  2. La balbuzie non è un disagio mentale. I pensieri di un balbuziente sono assolutamente ben coordinati e chiari. E’ il trasferimento di essi attraverso l’apparato fonatorio che risulta complesso per una mancanza di coordinazione.
  3. Suggerire ad un balbuziente di stare calmo, di rilassarsi, o finire per lui le parole su cui si inceppa, è un’idea pessima! Il disfluente si sente svilito e mortificato. Prestate attenzione ai contenuti di quello che vi dice e non alla forma!
  4. La balbuzie è un problema che può essere risolto brillantemente e non impedisce nessun tipo di carriera. Alcuni esempi famosi di balbuzienti che hanno avuto successo in carriere di primo piano? Aristotele, Cicerone, Giulio Cesare, Darwin, Newton, Churchill, Alessandro Manzoni, Italo Calvino, Marilyn Monroe, Julia Roberts, Demi Moore, Bruce Willis, Woody Allen, Paolo Bonolis… Leggi questo articolo a proposito dei balbuzienti famosi.
  5. Il miglior modo di aiutare un balbuziente mentre ci parla è quello di prestare attenzione al contenuto di quello che ci dice e di rispondere utilizzando un ritmo giusto, con una buona pronuncia, con chiarezza e “rotondità” dei movimenti. Niente risposte affrettate, stentate, vertiginose e confusionarie.
  6. Parlare della balbuzie con un balbuziente non è un problema od un tabù! Ovviamente dipende dal grado di confidenza che avete con il disfluente. Farvi spiegare alcuni aspetti del disagio che vive dal balbuziente stesso può essere d’aiuto a voi e a lui. Parlare del problema che sta affrontando aiuta il balbuziente a ridimensionare l’entità del problema. Tenerlo “segreto” non fa che rendere le proprie difficoltà sempre più grandi nell’immaginario.
  7. L’ansia da prestazione, la sfiducia in sé stessi, la vergogna, la frustrazione, sono tra i sentimenti più negativi che i balbuzienti devono imparare a gestire. Purtroppo questi sentimenti hanno un impatto enorme sulla balbuzie, rendendola ancora più accentuata. Questo alimenta dunque un circolo vizioso davvero difficile da sbrigliare. Se si trascura questa catena emotiva, spesso si possono presentare problemi importanti come attacchi di panico, fobie varie e forme depressive.
  8. La balbuzie non è un problema che affrontano poche persone: nel mondo esistono 66 milioni di balbuzienti! È un fenomeno che colpisce circa l’uno per cento dell’umanità. Quindi chi vive questo problema non deve certo sentirsi solo!
  9. La balbuzie è un fenomeno ereditario, almeno in gran parte. 7 bambini su 10 con questo tipo di problema hanno, od hanno avuto, un parente balbuziente. La gravità del fenomeno invece è totalmente scollegata dal piano ereditario.
  10. Esistono vari gradi di severità del problema, vari tipi di balbuzie e varie terapie per modificare la balbuzie o terapie volte alla fluenza. Si distingue ad esempio tra balbuzie evolutiva, e quella acquisita: quella evolutiva è quella che insorge in età prescolare ed è quella più diffusa; quella acquisita è più rara e si riferisce a casi in cui il fenomeno si manifesta in età adulta a seguito di eventi neurologici come una ferita alla testa, un tumore, un ictus o abuso/cattivo uso di droghe. Le terapie volte alla fluenza possono puntare al condizionamento del comportamento, lavorando su respirazione, fonazione e articolazione. Le terapie per la modifica della balbuzie puntano a rendere meno difficoltosa la balbuzie e a renderla più “vivibile”. Esistono anche terapie basate su farmaci e su dispositivi elettronici.

È evidente che molte peculiarità del mondo dei balbuzienti sono un vero e proprio mistero, per i normofluenti che non hanno letto il nostro articolo.

Eppure le informazioni che vi abbiamo riportato non sono nascoste o introvabili: semplicemente in pochi si fanno domande a proposito della balbuzie, a meno che non li tocchi da vicino.

Questo è il mondo purtroppo: se qualcosa non ci tocca da vicino non esiste.

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